Costruito tra il 1742 ed il 1749 su commissione della ricca famiglia dei Marchesi Dosi, già proprietari della omonima Villa nata a cavallo tra 1600 e 1700 e sita poco fuori l’abitato principale, il Palazzo Dosi, sito a Pontremoli, dal 1931 ossia dopo l’acquisizione Dosi Magnavacca, ha ospitato l’edizione 2022 del Premio Bancarella della Cucina.

Rimandato di una settimana per vari problemi, il Premio ha festeggiato il suo diciassettesimo compleanno. È la più giovane delle sottocategorie dell’originale che nacque nel 1953 per volere dei librai locali discendenti di quei librai ambulanti che, tomi in spalla, giravano tra paesi e valli.
Quest’anno la sestina finale vedeva:
– Come riconoscere i vini di Jacopo Mazzeo (Newton Compton)
– Il sapore dei sogni di Alessandro Morelli (Tarka)
– Menu risorgimento di Collettivo Cougnet (Linkiesta)
– Confesso che ho mangiato di Davide Paolini (Giunti)
– Guadagnarsi il pane di Luca Clerici (Luni editrice)
– Custodi del vino di Laura Donadoni (Slowfood)
Alla presentazione erano assenti Clerici e Mazzeo, gli altri invece hanno avuto modo di rispondere a qualche domanda del presentatore in attesa dell’estrazione che ha decretato il titolo scelto dalla giuria votante.
Tutti e sei i titoli in finale sono interessanti; ognuno con stile e modi differenti, raccontano viaggi e mete dell’uomo e del cibo e in due casi del vino. Il viaggio di Laura Donadoni consta di più di dodicimila chilometri attraverso l’Italia, alla ricerca e scoperta di coloro che vivono di e per il vino. Luca Clerici viaggia tra importanti nomi della letteratura ed il loro rapporto con la tavola. Davide Paolini viaggia invece con ricordi culinari, impossibilitato al viaggio fisico a causa della pandemia che ci ha congelati per un paio d’anni. Il Collettivo Cougnet viaggia nel tempo, portando il lettore nel 1911 al pranzo organizzato per i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Lo chef Alessandro Morelli viaggia nelle sue memorie, raccontando di cosa sia essere cuoco di professione, cosa ben lontana da tutti quei programmi acchiappa-popolo che impazzano sul piccolo schermo. È del mondo del vino, del lungo, appassionato, delicato, intrigante viaggio dell’uva fino al bicchiere, che parla Jacopo Mazzeo.
Ascoltando gli autori parlare della loro opera, sono rimasta subito intrigata da Menù Risorgimento, Custodi del Vino e ovviamente Confesso che ho mangiato; di quest’ultimo già conoscevo l’autore dato che lo seguo da tempo e che ho adorato il programma che per molti anni ha avuto su Radio24, Il Gastronauta.


Il primo acquisto l’ho realizzato in sito; alla classica bancarella presente con i titoli in lizza mi sono fermata per prendere Confesso che ho mangiato, subito fatto autografare dall’autore. Gli altri, a seguire…
Nonostante Morelli mi sia piaciuto, non avrei votato nell’ordine risultato vincente. Al primo posto avrei messo Menù Risorgimento, seguito da Confesso che ho mangiato, Custodi del vino, Come riconoscere il vino, Guadagnarsi il pane ed infine Il sapore dei sogni. Ovviamente è solo la prima opinione, quella avuta ascoltando gli autori e leggendo articoli riguardanti i titoli. Riformulerò dopo lettura.
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